Pialì Pascià e il borgo marinaro di Termoli (Cb)

Pialì Pascià e il borgo marinaro di Termoli (Cb)

 

Termoli, circa 35mila abitanti, è una cittadina di mare della provincia di Campobasso, in Molise.

Fa parte dell’Associazione Nazionale Città del Pesce di Mare che promuove la storia e le tradizioni della pesca in mare e dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio che promuove la cultura dell’olio extravergine di oliva.

Il borgo vecchio si presenta come una suggestiva cittadella fortificata, posta sulla sommità di un promontorio a picco sul mare Adriatico, caratterizzata da casette colorate, piazzette e vicoli molto caratteristici; tra questi Vico Il Castello, uno dei più stretti d’Europa.

Il ritrovamento di alcune necropoli testimoniano le sue origini sin dal VI secolo avanti Cristo.

Vista la posizione strategica, la città venne munita di mura, di un torrione e di otto torrette merlate.Nel periodo dall’ 801 al 1030 d.C Termoli divenne possedimento del Regno delle Due Sicilie, governato prima dai Normanni e poi dagli Svevi. Risalgono al periodo Svevo la ricostruzione e l’ampliamento della cerchia muraria e del castello.

La cittadella per secoli fu sottoposta a distruzioni e saccheggi, non solo dai pirati arrivati dal mare, per via della posizione strategica e le bellezze del territorio. Nel 1194 è spogliata dai Crociati, distrutta in parte dai Veneziani in lotta con Federico Il e poi dal terremoto del 1456, donata nel 1495 da Ferdinando II d’Aragona ad Andrea di Capua, di nuovo saccheggiata nel 1566 dai turchi guidati da Pialì Pascià. Tempi di calma fino al 1799, nel frattempo Termoli si è proclamata repubblicana: un gruppo di albanesi dei comuni limitrofi di Portocannone e Campomarino di fede borbonica la assedia e la conquista.

Nel 1847 re Ferdinando di Borbone consente di estendere l’abitato al di fuori delle mura e nasce la città moderna.

La Cattedrale edificata nel 1037, nel luogo dell’insediamento urbano più antico come testimoniano i reperti archeologici risalenti all’età del bronzo, presenta un magnifico rosone nella parte superiore e nella parte inferiore sette arcate, ognuna diversa dalle altre e decorate con foglie e figure umane mentre l’arcata centrale, più grande rispetto alle altre, ha un portale a fasci di colonnine.

Il Castello Svevo rappresenta l’edificio difensivo più rappresentativo dell’intera costa molisana. La Torretta Meridiana in località Rio Vivo è di notevole importanza: nel punto in cui sorge, l’intersecazione del 15° meridiano est con il 42° parallelo, regola il tempo medio ufficiale dell’Italia e dell’Europa centrale.

In estate, durante il mese di agosto, ci sono i grandi festeggiamenti per il patrono, San Basso. La parte più suggestiva è la processione a mare con la statua del santo sistemata su un peschereccio prescelto dalla sorte, riccamente addobbato, seguito dalle altre imbarcazioni.

Il 15 agosto c’è “l’incendio al Castello” con maestosi fuochi pirotecnici a rievocare l’assalto dei turchi del 1566 guidati dal pirata Pialì Pascià: quando arrivarono dopo saccheggi in lungo e largo per il litorale, non trovarono nessuno, perché i termolesi erano fuggiti e così distrussero e incendiarono tutto, anche parte della Cattedrale e del Castello.

Scendendo dal corso principale, per raggiungere il borgo antico, la brezza marina è inebriante e subito ne sei avvolto mentre all’orizzonte si stagliano l’azzurro cielo che si fonde col blu del mare e l’imponente castello svevo. Tra il rumore delle onde che s’infrangono sugli scogli, gli odori e i sapori genuini, come quello del pesce appena pescato, la sensazione che provi è quella di un’armonia ancestrale e di una pace incondizionata.