Lo “Spione del Molise” – Morrone del Sannio (Cb)

Lo “Spione del Molise” – Morrone del Sannio (Cb)

 

Morrone del Sannio è un paesino della provincia di Campobasso, in Molise,  situato su un promontorio che domina la valle del fiume Biferno, con il Lago del Liscione da un lato e i monti del Matese dall’altro.

Le origini di Morrone sono molto remote, lo testimoniano resti di cinta murarie, ma anche lapidi e monete rinvenute nel territorio limitrofo.

Se ci si attiene alla “Cronaca Cassinese” del X secolo, si scopre che il borgo era chiamato “Civitas”. Quindi la prima testimonianza scritta dell’esistenza di Morrone è del 1022.

Il rinvenimento delle strutture di una villa romana, del periodo imperiale, nei pressi dell’abbazia di Casalpiano (nella vallata sottostante), testimonia l’interesse dei romani per lo sfruttamento delle possibilità offerte dai terreni utili per varie coltivazioni. Qui è stata rinvenuta un’iscrizione in cui un liberto prega gli dei per il ritorno della padrona a casa, scampata alla sciagura di Pompei.

La padrona di casa era Rectina, amica di Plinio il Vecchio.

Nel corso dei secoli Morrone subì varie dominazioni e da feudo conteso diventò ufficialmente un comune nel 1809.

Dall’autunno ’43 alla primavera del ’44 i Morronesi vissero un periodo molto drammatico. Il paese divenne uno dei capisaldi della linea Gustav, quella approntata dai tedeschi per bloccare l’avanzata anglo-americana proveniente dal Sud della penisola.

Andava da Termoli fino a Gaeta, attraverso l’Appennino e il Volturno ed era incardinata sulla posizione strategica di Cassino.

I Morronesi dovettero convivere prima con i tedeschi, poi con le truppe alleate, fino all’11 maggio del ’44, quando iniziò l’offensiva anglo-americana che portò allo sfondamento della linea Gustav e all’arretramento del fronte tedesco sulla linea Hitler, da Vasto ad Anzio.

Il Comando dapprima tedesco, poi alleato, prese alloggio in casa del notaio Corradino Mastrogiacomo. Insieme agli scozzesi, agli inglesi e ai canadesi, arrivò anche il Comandante dell’Ottava Armata, Generale Montgomery.

Chiamato affettuosamente dai suoi abitanti “lo spione del Molise”, poiché dalla cima si scorge nitidamente la costa adriatica con le splendide isole Tremiti, oggi quest’area, così ricca di testimonianze del passato e perfettamente inserita nei colori del territorio circostante, continua a trasmettere le sue radici profonde nella storia e quel senso di appartenenza atavica che dimora in ognuno di noi.