La fata di Castropignano (Cb)

La fata di Castropignano (Cb)

 

Castropignano è un antico borgo della provincia di Campobasso le cui origini risalgono all’età del bronzo (1200 a.C. circa). Sorge su un costone roccioso che domina la vallata del fiume Biferno.

L’abitato è distribuito su due colli: “il Colle” sede del paese medievale e la “Trivecchia”.

A nord di esso, su uno sperone roccioso, spiccano superbe le rovine del Castello d’Evoli, sul quale si tramanda un’antica legenda.

Si narra, infatti, che in epoca feudale vivesse a Castropignano una ragazza talmente bella da essere soprannominata appunto “la fata”, promessa in sposa ad un giovane del posto. Tuttavia, all’epoca vigeva lo “ius primae noctis“ e la giovane, condotta al castello, pur di sfuggire alla tremenda legge e sottrarsi al disonore, si diede ad una folle fuga culminata in un lancio disperato nel vuoto, proprio dall’alta roccia vicina al castello, da allora soprannominata “Cantone della Fata”.

La struttura del castello è possente: il lato che si affaccia sul centro abitato impressiona il visitatore per l’imponenza del torrione di difesa e per la signorilità del portale d’ingresso, davvero monumentale.

Il Castello, di epoca longobarda, è appartenuto per secoli al casato normanno dei D’Evoli e conserva all’ingresso un’antica iscrizione con la data del 1683 e lo stemma della famiglia. Le fonti antiche descrivono il Castello come ricco, un tempo, di arredi e opere d’arte, espressione dell’elevato status economico raggiunto dalla famiglia D’Evoli le cui proprietà si estendevano fino a Capracotta, nell’Alto Molise, lungo un’area che fino alla prima metà dell’Ottocento figurava tra i mercati più importanti d’Italia per il commercio della lana.

Nella stessa area del castello sono visibili mura megalitiche e i ruderi di due ville romane, che testimoniano come il sito venne abitato anche in epoche precedenti.

Il luogo stesso esprime un sodalizio indissolubile tra passato e presente, storia e leggenda.